George Clooney in Italian Vanity Fair April 2011

From vanity fair

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Clooney, this time with the Kalashnikov on

Before his 50th birthday, the most beautiful star in Hollywood has decided to give a new meaning to his life. In Sudan. Where we followed

John Avlon · April 5, 2011

He flew and flew away. Far from Hollywood, the debates on the Oscar winners and losers, the new film prepared as an actor and as director (first of all the Ides of March, directed and performed, and that will be released in autumn).

Ten thousand kilometers later, the plane landed, he boarded a white pick-up and has embarked on a dusty dirt road, under the eyes of teenage soldiers armed with Kalashnikovs. That's how George Clooney, May 6 50 years, arrived in the oil region of Abyei, "front door" of South Sudan, the neonate country celebrating the results of the referendum that took place between 9 and 15 January and that has made - almost unanimously - the independence from the North and Khartoum, that independence will be officially enshrined on July 9.

No one in the area at risk of Abyei has never seen a film by George Clooney. His credibility here comes from the numerous trips to Africa, where it is seen as a man free from ties to the bureaucracy, a person who has access to power and that can amplify the voice of a village on the world stage.

A sort of freelance diplomat, who relies on his reputation for finding solutions. Clooney has become a direct line with the Sudanese rebel leader, and it also happened to see each point on a Kalashnikov. The link with the country is so strong that, when on the set, is updated daily on the situation via email. (...) "The model of Bono has worked," says Clooney. "The celebration attracts more attention today than in the past, and can be used for reasons other than simply selling products." Stars like Brad Pitt (Katrina), Ben Affleck (Congo) and Sean Penn (Haiti) were added to the list. "I see many new young players involved in a non-superficial." No longer just a 'peace activist' all have a "specialist"


<sup>Clooney, quella volta con il Kalashnikov addosso
Prima di compiere 50 anni, il divo più bello di Hollywood ha deciso di dare un nuovo senso alla sua vita. In Sudan. Dove lo abbiamo seguito

di John Avlon · 05 aprile 2011

Ha preso l’aereo ed è volato via. Lontano da Hollywood, dai dibattiti su vincitori e vinti degli Oscar, dai nuovi film che prepara come attore e come regista (primo fra tutti Idi di marzo, che dirige e interpreta, e che uscirà in autunno).

Diecimila chilometri dopo, sbarcato dall’aereo, è salito su un pick-up bianco e ha imboccato una polverosa strada sterrata, sotto gli occhi di soldati adolescenti armati di Kalashnikov. È così che George Clooney, 50 anni il 6 maggio, è arrivato nella regione petrolifera di Abyei, «porta di ingresso» del Sud Sudan, il neonato Paese in festa per i risultati del referendum che si è tenuto fra il 9 e il 15 gennaio e che ha decretato – alla quasi unanimità – l’indipendenza dal Nord e da Khartoum, indipendenza che verrà sancita ufficialmente il 9 luglio.

Nessuno nella zona a rischio di Abyei ha mai visto un film di George Clooney. La sua credibilità qui deriva dai numerosi viaggi in Africa, dove è visto come un uomo libero da legami con la burocrazia, una persona che ha accesso al potere e che può amplificare la voce di un villaggio sul palcoscenico mondiale.

Una sorta di diplomatico freelance, che fa leva sulla sua fama per trovare soluzioni. Clooney ha ormai una linea diretta con i leader dei ribelli sudanesi, e gli è anche capitato di vedersi puntare addosso un Kalashnikov. Il legame con il Paese è così forte che, quando si trova sul set, viene quotidianamente aggiornato sulla situazione via email. (...) «Il modello di Bono ha funzionato», dice Clooney. «La celebrità attira oggi più attenzione che in passato, e la si può utilizzare per motivi diversi dalla semplice vendita di prodotti». Star come Brad Pitt (Katrina), Ben Affleck (Congo) e Sean Penn (Haiti) si sono aggiunte all’elenco. «Vedo molti nuovi giovani attori coinvolti in maniera non superficiale». Nessuno è più solamente un «attivista per la pace»: tutti hanno una loro «specializzazione»</sup>

Clooney and Canalis, sunset on the lake
Motorcycles, restaurants and basketball. Flat tires and tends to paparazzi intrusion. Here's how Clooney prepares its tenth summer at Villa Oleandra. With his love, a glass of wine and the aunt's Mambo

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Too many paparazzi, can not leave the house without being followed. The world beyond the boundary wall of Villa Oleandra in Laglio, Elizabeth Canalis and George Clooney look from the security cameras: a sophisticated system that the American star has also become a periscope by bunkers.

Part of the fightback. George goes out on the deck, pretending to fumble with the peak of luxury speedboat Colombo 31, photographers moving in packs, dragging their telephoto lenses on him, unaware of the surprise that awaits them. From the villa, in fact, while out on a mission a "commando" of security that has deflated the tires of their car, bound with chains their scooters. So, stuck the "enemy", Elizabeth and George can leave home without being followed. And if some paparazzo manages to escape, to neutralize think John, faithful chauffeur-bodyguard, pointing straight towards the state border in Chiasso, where just a nod to the customs official complicity: the cars and motorcycles that will have all the shadowed John time to make a U-turn, and take the couple out to dinner undisturbed. The restaurants are called Black Cat, Naved, Golf Club of Menaggio, after the 22 private rooms for maximum privacy and generous host.

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This summer will be the tenth of Clooney on Lake Como. Over the years, as the glaciers of the nearby Alps, has gradually withdrawn

In 2002, the year of his Italian debut, played basketball in the pitch of the Oratory of St. Philip and James Parish in Carate Urio, now goes to the basket with his friends in the NBA camp that he had built at home , away from prying eyes.

Gone are the days when buying a newspaper dall'edicolante who asked him for an autograph for his daughter, because Clooney was a good ER doctor. And do not walk undisturbed for more Laglio, which is an honorary citizen since 2004: the risk of crossing a coach of Asian tourists visiting his own home, now an essential step in the route around the lake.

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Only one thing has not changed over the past ten years. A moment "secret" to which Clooney never gives up. An hour alone at sunset, in a room with a good glass of wine and the melodies of the late aunt Rosemary Clooney who was a famous singer of the '50s. His greatest success? Mambo Italian.

<sup>Clooney e Canalis, tramonto sul lago
Moto, ristoranti e basket. Gomme sgonfiate ai paparazzi e tende anti intrusione. Ecco come Clooney prepara la sua decima estate a Villa Oleandra. Con il suo amore, un calice di vino e il Mambo della zia

Troppi paparazzi, impossibile uscire di casa senza essere seguiti. Il mondo oltre il muro di cinta di Villa Oleandra a Laglio, Elisabetta Canalis e George Clooney lo osservano dalle telecamere di sicurezza: un sistema sofisticato che per il divo americano è diventato anche un periscopio da bunker.

Parte la controffensiva. George esce sul pontile, finge di armeggiare con la cima del lussuoso motoscafo Colombo 31, i fotografi si spostano in branco, puntano i teleobiettivi su di lui, ignari della sorpresa che li aspetta. Dalla villa, infatti, è intanto uscito in missione un «commando» della sicurezza che ha sgonfiato le gomme delle loro auto e legato con le catene i loro motorini. Così, bloccato il «nemico», Elisabetta e George possono lasciare casa senza essere seguiti. E se poi qualche paparazzo riesce a scappare, a neutralizzarlo pensa Giovanni, fedelissimo autista-bodyguard, che punta dritto verso il confine di Stato a Chiasso, dove gli basterà un cenno complice al doganiere: le auto e le moto che lo pedinano Giovanni avrà tutto il tempo di fare inversione a U, e di portare indisturbato la coppietta a cena fuori. I ristoranti si chiamano Gatto Nero, Navedano, Golf Club di Menaggio, salette riservate dopo le 22 e massima privacy per il generoso ospite.

Quest’estate sarà la decima di Clooney sul lago di Como. Negli anni, come i ghiacciai delle vicine Alpi, si è progressivamente ritirato

Nel 2002, l’anno del suo esordio italiano, giocava a basket nel campetto dell’oratorio della parrocchia di San Filippo e Giacomo a Carate Urio; oggi va a canestro con i suoi amici dell’Nba nel campo che si è fatto costruire in casa, al riparo da sguardi indiscreti.

Sono finiti i tempi in cui comprava il giornale dall’edicolante che gli chiedeva l’autografo per la figlia, perché Clooney era il bel medico di E.R.. E non passeggia più indisturbato per Laglio, di cui dal 2004 è cittadino onorario: rischierebbe di incrociare un pullman di turisti asiatici in visita proprio a casa sua, ormai tappa imprescindibile dell’itinerario intorno al lago.

Solo una cosa non è cambiata in questi dieci anni. Un momento «segreto» al quale Clooney non rinuncia mai. Un’ora solitaria, al tramonto, chiuso in una stanza, con un buon calice di vino e le melodie della compianta zia Rosemary Clooney Era una famosa cantante degli anni ‘50. Il suo più grande successo? Mambo italiano.</sup>